Da Sagra a Mostra mercato

La “Festa” del tartufo: evoluzione da sagra a evento nazionale

la prima festa dei tartufi di san miniato nel 1969

Un percorso d’eccezione lungo oltre quarantotto anni.  Sono passati, molti, anni da quando nel 1969 la Pro Loco, presieduta da Alessio Alessi, insieme all’Ente Provinciale del Turismo di Pisa e a Renato Tozzi, incomparabile gestore del ristorante Miravalle e pioniere dei tartufi di San Miniato, organizzarono la 1° sagra del tartufo bianco di San Miniato.  Renato Tozzi preparò impareggiabili piatti per il pranzo di gala (Risotto alla Miravalle, frittata di tartufi e fagiano tartufato) che furono molto apprezzati, dagli ospiti dell’epoca, fra cui il famoso enogastronomo Luigi Veronelli.  Oltre alle autorità il sindaco Nello Baldinotti. Vero protagonista della serata fu il risotto al tartufo del Ristorante Miravalle (San Miniato) che andò decisamente a ruba. Centinaia di curiosi si raccolsero in piazza del Duomo a gustare i piatti al tartufo, mentre la banda suonava allegre melodie. L’atmosfera era strapaesana, con le bancarelle di dolciumi che facevano da contorno alla manifestazione.  Un grande merito quello della Pro Loco che supportata da vari Enti, ha lanciato e gestito per tutti gli anni settanta questa manifestazione, destinata a richiamare gente e ad avvicinare il grande pubblico con la degustazione di varie specialità a un prezzo popolare. Da allora la sagra del tartufo è andata avanti ogni anno, svolgendosi  regolarmente nel mese di Novembre. Guardando le foto in bianco e nero di quelle prime sagre sembra che appartengano ad una vita passata, a tradizioni ormai finite, del secolo scorso, che è invece curioso riviverle, attraverso i ricordi o attraverso le testimonianze dei protagonisti, di allora, dove tutto era genuino e semplice.  

Ferruccio Gazzarrini, figlio di Eugenio, insieme alla sua famiglia, la moglie Iolanda e alle sue due figlie Gloria e Manuela, sono stati tra i primissimi protagonisti delle sagre del tartufo, essendo presenti fin dalla prima edizione.

Gazzarrini Tartufi  ⇒

Gazzarrini tartufi di san miniato Iolanda
gazzarrini tartufi di san miniato la tradizione
cesto gazzarrini tartufoni
gazzarrini tartufi di san miniato in pezzola

C'ERA UNA VOLTA IL TARTUFO

I tartufi di San Miniato, venivano raccolti in cesti di vimini intrecciati, e trovati in ampie quantità, grosse pezzature e profumi inebrianti. Per una migliore conservazione sugli “stand”, venivano rinvolti in tovaglie, “pezzole” di stoffa resistenti, caratteristiche quelle di colore blu a righe rosse e bianche, che insieme ad un po’ di carta gialla o di giornale di quotidiano, proteggiavano i tartufi e assorbivano la loro umidità, sprigionando tutto il loro profumo una volta che venivano aperti dal “fagotto” in cui erano stati rinvolti. Ricordi memorabili, e usi e pratiche tradizionali che si ripetono ancora oggi. Si deve dunque proprio a quei pionieri e grazie a quelle sagre, se oggi il tartufo di San Miniato e apprezzato e conosciuto in tutta Italia e nel mondo.

Fu un modo originale ed intelligente di richiamare gente a San Miniato e di avvicinare il grande pubblico al tartufo, facendolo gustare a tutti avvicinandolo al popolo, piatti prelibati come i tagliolini al tartufo o il famoso risotto al tartufo presentati e venduti ad un prezzo popolare.  La vera trasformazione si ebbe poi negli anni ottanta, quando la sagra si è trasformata in “Mostra Mercato” prima e aumento poi un crescente richiamo migliorandosi ed innovandosi di anno in anno, a  partire dagli anni novanta, grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale, della Fondazione San Minato Promozione, della Pro Loco, dell’Associazione Tartufai  e di tante altre associazioni locali.

La Mostra è diventata una vetrina delle eccellenze del territorio e dei prodotti di qualità a livello regionale e nazionale.  Con il tempo ha occupato tutte le piazze e le vie della Città, e ha puntato fortemente sulla qualità dei prodotti offerti, arrivando a svilupparsi addirittura nel 2015 in 4 settimane.

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